Mettere a dimora un seme significa aver cura della vita.

R-Accogliamoci è un progetto rivolto a persone con disabilità che nasce da due presupposti imprescindibili, da due valori intrecciati sinergicamente tra loro.

Il primo è che la persona è la ragione più profonda dell’educazione personalizzata in quanto autentica, irripetibile e quindi assolutamente preziosa; il secondo, invece, è che il contatto tra persona e natura ha per definizione un effetto benefico.

Il grande vantaggio dell’ortoterapia e dell’agricoltura sociale si riassume nell’intrinseca capacità di organizzare nuove forme e nuovi percorsi capaci di rispondere a reali bisogni emergenti della persona, in maniera innovativa e sconvolgente, ponendosi come finalità l’integrazione, la capacitazione, l’autodeterminazione, il senso di sé.

L’ortoterapia e l’agricoltura sociale prevedono lo svolgimento di attività altamente personalizzate di giardinaggio, orticoltura, cura delle piante e del verde attraverso l’affiancamento di operatori esperti, al fine di ottenere risultati di benessere e qualità della vita.

Nella pratica i ragazzi partecipanti manipolano la terra, piantano semi, annaffiano, curano e coltivano prodotti che successivamente possono ammirare, consumare, scambiare e riconoscere come frutto del proprio lavoro e del proprio impegno: senza concentrarsi sul prodotto o sulla produttività, ma dando valore al processo, alla crescita, alla trasformazione, alla responsabilizzazione, alla persona.

Ed è proprio qui che associare la realtà della disabilità a contesti di vita naturali consente di dare voce ad un’importante trasformazione di prospettiva e scardina l’idea di assistenza e riabilitazione cui il senso comune ha sempre fatto riferimento.

Il fatto che una persona da oggetto di cura perpetua, come ad esempio una persona con disabilità, possa assumere il ruolo di una persona capace di prendersi cura di qualcosa che ha una sua vita è un interessante capovolgimento di ottica.

Comunello e Berti; 2012

R-Accogliamoci crede nella necessità di partire dalle abilità e dalle potenzialità della persona con disabilità per costruire percorsi di integrazione personalizzata, per dare riconoscimento al singolo e alla sua storia, per permettergli di vedere le sue infinite capacità e unicità, inserendosi in un grande processo di valorizzazione e bellezza che faccia sperimentare il prendersi cura di sé.